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Rivoluzione cookie, ecco come cambia il web con la scomparsa delle terze parti < strong>

Si aprono soluzioni diverse e nuove prospettive per i marketer online dopo la decisione di mandare in pensione i cookie di terze parti. Proviamo a capire insieme allora come cambierà il marketing online. 

La strada iniziata qualche mese fa dai browser di Safari e Mozilla Firefox è pronta per essere percorsa, in questo avvio di 2023, anche da Google. Tra qualche settimana, infatti, Chrome bloccherà i cookie di terze parti, con l’intento sia di aumentare la privacy degli utenti sia di rafforzare la sua posizione all’interno del grande mercato della pubblicità. 

Questo perché Google continuerà a mettere le mani su un gran numero di informazioni, limitando, di fatto, la raccolta degli editori. Ma non è solo questo il grande cambiamento in atto nel marketing online. Come si legge all’interno dell’ottava edizione del report State of Marketing di SalesForce a cambiare saranno tantissime prospettive di comunicazione e di profilazione degli utenti. Ma prima di addentrarci in questo ambiente cerchiamo di capire una cosa: cosa sono e a cosa servono i cookie di terze parti?

Si tratta di cookie che sono memorizzati in un dominio diverso da quello che viene visitato in quel preciso momento dall’utente e vengono utilizzati per tracciare le abitudini dei naviganti e per visualizzare annunci ad hoc sui siti web. Eliminarli comporterà un riassetto globale del marketing, con gli esperti che dovranno trovare soluzioni diverse, come ad esempio i cookie di parte zero o di prima parte. Quest’ultimi sono quelli legati direttamente dal server del sito su cui ci si trova, sono cookie chiusi ovvero non forniscono all’esterno informazioni utilizzabili per la pubblicità. Quelli di parte zero, invece, sono i dati lasciati più o meno volontariamente dall’utente, ad esempio, attraverso sondaggi o compilazioni online. Un approccio simile è quello attuato dai brand di gambling, che forniscono bonus di benvenuto e senza deposito basandosi sull’analisi dati di gruppi predefiniti di utenti registrati alle piattaforme. Grazie alla lettura e alla comprensione di questi cluster, le offerte vengono aggiornate in maniera continua, come potete constatare su questo sito, analizzando le proposte dei competitors e allineandosi ai desiderata dei giocatori. 

Di fronte a questa grande rivoluzione del web, insomma, le soluzioni che si aprono ai responsabili di marketing sono sostanzialmente quattro. La prima è quella dell’esplicito consenso, necessario per i cookie di terze parti ma non obbligatori per gli altri; la seconda è invece quella della “privacy by default”, che rende abilitati automaticamente i cookie di prima parte. Altre strade sono quelle dei banner informativi che permettono agli utenti la scelta sull’abilitazione o sulla disabilitazione dei cookie e infine alcuni soluzioni tecniche come cookie anonimizzati. 

Il web, insomma, è costretto a cambiare pelle, aggiornando le sue regole e soprattutto rendendo al passo con i tempi le sue strategie. A dirlo è anche il 91% dei CMO che hanno partecipato al report di State of Marketing di Salesforce, convinti della necessità di una innovazione continua e costante. Per migliorare le proprie tecniche di marketing e continuare a conquistare la scena. 

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