CINGOLI Serena Romagnoli, dal dramma della Casa di riposo alla laurea on line

La giovane di Jesi è impegnata nella struttura residenziale per anziani a fronteggiare il focolaio Covid19: «Un momento di gioia in un tempo molto difficile»

CINGOLI, 11 aprile 2020 – Dalla Casa di riposo di Cingoli non ci sono solo notizie drammatiche e preoccupanti per via del Covid-19, ma possono nascere anche grandi soddisfazioni.

Come quella che è stata provata dalla jesina dott.ssa Serena Romagnoli, infermiera della cooperativa che gestisce la struttura cingolana, impegnata in prima linea per contrastare il contagio. L’altro ieri, 9 aprile, infatti, si è laureata telematicamente proprio direttamente in Via Leoni a Cingoli, al termine del master in “Coordinamento e Management delle Professioni Sanitarie” all’Università Politecnica delle Marche.

La tesi

Serena, classe 1989, aveva già conseguito la laurea in infermieristica sempre in Ancona. La sua tesi, dal titolo “Unificazione della cartella clinica sulle strutture residenziali”, propone un tema d’attualità in ambito sanitario.

«Ho trattato – spiega – dell’analisi di tutte le tipologie di cartelle cliniche in generale, attuandola al 2020, con riferimenti allo smart working e alle nuove tecnologie in ambito sanitario. Nello specifico, propongo la possibilità di sostituire il vecchio cartaceo e applicare il nuovo procedimento informatico non solo alle strutture pubbliche, ma anche residenze protette e case di riposo, che sono al momento escluse da una comunicazione diretta dei dati ospedalieri. Tutto ciò al fine di evitare il consumo della carta, e del ripetersi della perdita di esami e dati utili, come avvenuto in passato».

Con questo titolo, la dott.ssa Romagnoli è abilitata alla specializzazione di coordinatrice del personale sanitario, in pratica la “vecchia” dicitura classica di caposala di reparto e di struttura.

L’impegno nella Casa di riposo

Già dalle prime ore di inizio marzo, Serena è stata subito impegnata in prima linea nella gestione del focolaio della Casa di riposo.

«È dura – confessa – perché siamo sulla carta una Casa di riposo, ma in pratica lavoriamo in un reparto ospedaliero a tutti gli effetti, con medici di turno la mattina e il pomeriggio, con assistenza infermieristica 24 ore su 24».

Nonostante le criticità iniziali, la situazione ora sembra essere notevolmente migliorata. «I risultati – commenta – ci sono e sono ottimi, nonostante la situazione molto particolare e pericolosa, dato che gli ospiti sono anziani e hanno altre patologie. Ieri, 10 aprile, abbiamo fatto i tamponi di controllo ad alcuni dei degenti, vedremo nei prossimi giorni quali saranno i risultati».

La festa a sorpresa

Il personale medico e sanitario della struttura, al momento della proclamazione, ha organizzato una festa a sorpresa per festeggiare la dottoressa bis (foto in primo piano).

«La laurea è stata un’emozione, in un momento di stanchezza e di complicazioni su complicazioni. Lavorare alla Casa di riposo di Cingoli in questo momento è molto pesante sia per noi operatori sanitari ma anche per gli ospiti, dato che sono allontanati dai parenti, ci vedono sempre con tute e mascherine. Sono stata felice di festeggiare con gli altri colleghi di lavoro, poiché siamo una bella squadra, insieme al dott. Ippoliti, al corpo della Marina Militare e agli infermieri dell’ospedale »

La lontananza dalla famiglia

Serena è residente a Jesi e in questo periodo è costretta a rimanere a Cingoli.

«Sono lontana – conclude – dalla famiglia, a cui sono molto legata, ed è una situazione che mi ha segnato particolarmente. Ho avuto tanto sostegno, comunque, dai colleghi, sono veramente contenta di quello che io e gli altri infermieri stiamo facendo in questo momento così delicato».

Sicuramente questa vicenda segnerà la dottoressa Romagnoli e tutti gli operatori sanitari impegnati nell’emergenza Covid-19, ma almeno l’infermiera potrà ricordarsi anche di un momento di gioia in mezzo alla drammaticità degli eventi.

Giacomo Grasselli

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