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Cronaca

CUPRA MONTANA “CANTIERE APERTO” PER LA SAGRA DELL’UVA

Lo stand è ormai parte integrante della manifestazione cuprense

Lo stand è ormai parte integrante della manifestazione cuprense

Fantasia e originalità sono gli ingredienti per realizzare uno stand di richiamo

Fantasia e originalità sono gli ingredienti per realizzare uno stand di richiamo

CUPRA MONTANA, 19 settembre 2015 – Forse è solamente una mia impressione ma mi sembra che quest’anno, con la complicità del bel tempo, i preparativi per la Sagra dell’Uva siano cominciati un po’ in anticipo rispetto al solito.
Gli stand che solitamente guarniscono come candeline la torta della piazza montati in posizioni strategiche oramai consolidate nel corso dei tanti anni di sagra sono già pronti a ricevere le molte migliaia di ospiti che daranno loro vita effimera per i quattro giorni della Sagra.
Cupra si trova stretta in un sano abbraccio fatto del suono di martelli, di seghe ,di defogliazione e di sfottò fra i tanti che animano il lavoro dei numerosi volontari impegnati nei vari stand in una cornice sonora che è la vera anima della festa, il vero linguaggio di questo ritrovarsi insieme in una sana competizione che non può che culminare in libagioni abbondanti come quelle che animeranno la Sagra vera e propria, se non addirittura di più.

Passione ed entusiasmo non mancano mai alla Sagra dell'Uva

Passione ed entusiasmo non mancano mai alla Sagra dell’Uva

Il linguaggio è più vero e colorito del solito dialetto, le locuzioni si fanno via via più argute
e bisognerebbe a volte riscrivere il dizionario del vernacolo cuprense per non perdere il sapore ed il colore di certe espressioni e di certi scambi verbali; forse è la vera e propria anima della festa, quella più sincera e spontanea che si sposta fra un capanno e l’altro, fra un lavoratore ed un altro e si esprime in modo viscerale e spontaneo.
Assurdamente, si ha come l’impressione che le parole acquistino corpo, acquistino peso e rimangano sospese nell’aria, appese alle luminarie festose.
Questa è la 78 edizione della sagra; quanti aneddoti si potrebbero ricavare da tutti questi anni di capanni, di carri allegorici, di musiche e canti popolari !
Si è cominciato infiocchettando i palchi dei buoi sontuosi trainanti il modesto biroccio della campagna carico d’uve e di vergarette incorniciate d’uva e si è visto arrivare, per merito della sagra, un treno in pieno centro, si sono viste le sfilate all’ombra della Tor Eiffell, si è visto più volte lo spazio celeste e la via lattea colma di verdicchio; per merito dei carristi sempre più bravi si sono viste le più disparate situazioni che hanno coinvolto i cuprensi vignaioli e le loro improbabili( a volte) consorti ed ogni anno è viva la curiosità di conoscere le nuove situazioni comiche che li vedrà protagonisti.
Sarebbe il più bel girotondo del mondo se si potessero unire le mani dei primi carristi con quelle di questi ultimi ed accorgersi che infondo lo spirito che li anima è sempre lo stesso:
ripercorrere assieme le vie della sete!
(Pietro Anderlucci)

foto di Enrico Spinaci

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