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Cronaca

FABRIANO SANTARELLI: “PUNTO NASCITA CONDANNATO A MORTE DALLA REGIONE MARCHE”

“Ceriscioli si dimetta” e prepara la mobilitazione

 

FABRIANO, 2 febbraio 2019 – La tensione con la regione Marche si sposta di pochi chilometri, e dai cantieri della SS76 si sposta all’interno dell’Ospedale Profili, all’interno del punto nascita.

“Hanno condannato a morte il punto nascita”

“Abbiamo scoperto grazie ai contatti con il Segretario del Ministro Grillo, che la regione Marche ha deciso di chiudere il punto nascita di Fabriano. Una decisione del 2018, con la compilazione delle schede LEA (livelli essenziali di assistenza ndr.) con la dichiarazione di aver prodotto atto formale per la chiusura del reparto a seguito del parere del Comitato Percorso Nascita”.

La scheda LEA

E poi ancora: “Un però parere non vincolante, la Regione poteca scegliere, come si vede nella scheda LEA (nella foto a sinistra ndr.) non esiste alcun obbligo di produrre atto formale di chiusura del reparto nemmeno in seguito alla mancata deroga del Comitato Percorso Nascita. La comunicazione di cui parla Ceriscioli è una comunicazione del Comitato LEA che ha preso atto delle comunicazione mandate dalla Regione”.

“Tutto deciso dal dicembre 2018”

L’attacco nei confronti della regione diventa durissimo e l’obbiettivo è ancora una volta il Presidente Ceriscioli: “Il Presidente ci ha raccontato un mare di menzogne, lo ha fatto da anni e lo ha fatto anche per quanto riguarda la ss76. Si deve dimettere, perchè non si può mentire ai cittadini”.

“Le schede LEA compilate dalle regioni sono state analizzate a dicembre del 2018 e quindi il reparto era stato già venduto. Perché dico venduto? Ricordate quando anche negli anni passati si vantavano di avere dei LEA elevati?  La chiusura del reparto fa aumentare i LEA, L’aumento dei LEA corrisponde al raggiungimento degli obiettivi e quindi a premi di produttività per i dirigenti e probabilmente a maggiori trasferimenti da parte dello Stato. Ci hanno venduto. Ora dobbiamo capire come muoverci in maniera tale dar recedere la Regione da questa decisione”.

E poi ulteriore stoccata: “Ci risulta che la richiesta di produrre l’atto di chiusura del reparto, come da impegni assunti dalla regione già a dicembre 2018, è stata inviata l’11 gennaio 2019 dal comitato LEA. Il Presidente avrebbe quindi annunciato l’arrivo del documento in ritardo e  se possiamo dire casualmente, nel giorno in cui era stato colto in fallo per la riunione carbonara sulla quadrilatero“.

Una possibile mobilitazione

“Circa 2 anni Ceriscioli parlò dell’obbiettivo di mantenere un punto nascita per provincia, ci sta riuscendo ma mentendo ai cittadini. Atto di forza nei confronti dei cittadini ed ognuno si deve prendere le proprie responsabilità. Se Ceriscioli ha commesso questo, si deve dimettere immediatamente. In caso contrario dobbiamo manifestare in decine di migliaia, come territorio, sotto gli uffici regionali”.

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