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Cronaca

JESI Riapertura locali, movida con assembramenti (video e foto)

Troppe le persone senza mascherina, proprio nella fase in cui è richiesta più attenzione: non possiamo permetterci un altro lockdown

JESI, 24 maggio 2020 – Dopo la riaperturae il flash mob di protesta – dei locali, dal primo sabato sera post lockdown ci si aspettava più senso di responsabilità.

Già nel pomeriggio il centro si era sin troppo animato di giovani, complice il bel tempo. Tanti i gruppi di ragazzini che si sono riversati lungo Corso Matteotti e Viale della Vittoria, molti, ma non tuttiprotetti da mascherine.

E non solo loro, ma anche gente più grande e matura.

La sera, il centro ha rivisto finalmente un po’ di movida dopo quasi tre mesi di strade spopolate. Mentre i locali – che dalla mezzanotte hanno iniziato ad abbassare le saracinesche – seguivano attentamente tutte le norme anti-contagio, molti giovani e meno giovani non si sono fatti scrupoli a riunirsi anche con un po’ di incoscienza.

Proprio quando, nel pieno svolgimento della Fase 2, non possiamo permetterci di far richiudere tutte le attività economiche e di affrontare, anche psicologicamente, altri mesi tra quattro mura.

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Ci troviamo nella fase in cui rimanere vigili e non abbassare la guardia è fondamentale, e i controlli ci sono stati non solo da parte della Polizia Locale, ma anche delle altre forze dell’ordine dispiegate.

Siamo nel momento in cui dobbiamo convivere con il virus, non ignorarlo, se non vogliamo vanificare i sacrifici fatti da marzo a questa parte. Ma i primi responsabili siamo noi, individualmente, del corretto comportarsi.

Tante, ieri sera, le persone in coda davanti alle gelaterie del viale, seguendo percorsi differenziati per entrata e uscita o semplicemente accedendo due alla volta, a distanza e con tutti i dispositivi di protezione.

Una modalità di lavorare e socializzare un po’ macchinosa, a cui ancora non siamo pienamente abituati, ma assolutamente necessaria per scongiurare un nuovo picco dell’emergenza in cui ancora viviamo.

Anche Piazza Pergolesi e i giardini pubblici hanno rivisto un po’ di vita fino a notte inoltrata. Lungo Corso Matteotti i gruppi, più adulti di quelli pomeridiani, si concentravano davanti ai bar, che hanno preso tutte le misure di sicurezza e disposto i tavoli  a norma, ma che non hanno potuto impedire il formarsi di assembramenti di persone che non sembrano aver capito il presente.

È vero, la mascherina non è obbligatoria, ma lo diventa quando è difficile stare ad almeno un metro di distanza dalle altre persone.

E lo è, quando si esce con folte compagnie e si decide di stazionare davanti a un locale.

(e.o.)

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