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Cingoli

CORONAVIRUS L’appello del sindaco Vittori ai cingolani: «Restate a casa»

La drammatica situazione della struttura per anziani: «Ho chiesto l’invio di medici militari»

CINGOLI, 15 marzo 2020La drammatica situazione che stiamo vivendo con il contagio presso la Casa di riposo sta facendo toccare con mano anche a Cingoli, quello che gli esperti ci chiedono da settimane: occorre evitare la diffusione del virus rimanendo a casa.
Ben 29 ospiti della nostra Casa di riposo sono risultati positivi. L’Asur non è stata in grado di portarli in ospedale. E intanto aumenta il contagio.
Ieri e oggi, i malati sono stati visitati dai medici di famiglia. Ci hanno detto che non si registrano i sintomi (polmonite, febbre e apnea polmonare) che possono portare al ricovero ospedaliero.

Non riusciamo a trovare nuovi operatori e infermieri per la Casa di riposo, dove i pensionati devono anche essere accuditi, ristorati e curati. Abbiamo pochi operatori per oltre 40 ospiti.

Il sindaco Michele Vittori

Il nostro ospedale depredato di risorse da giugno (medici, infermieri e Oss) non è in grado di aiutare a spegnere questo vero e proprio focolaio. Se avessimo avuto un vero ospedale, come avremmo diritto, le cose sarebbero diverse e non come oggi. Da giorni siamo in contatto con Prefettura, Regione, Asur e Protezione civile nazionale e regionale. Ma non c’è ancora nulla.
Stamani abbiamo chiesto al Governo, Ministero dell’Interno, Regione e Asur che, se non sono in grado di mandare medici e infermieri presso l’ospedale di Cingoli e la Casa di riposo che è diventata una vera struttura di malati da Coronavirus, si faccia almeno ricorso alla sanità militare. Da Autorità sanitaria locale il Sindaco ha chiesto l’invio di medici militari.
Ma sembra che la situazione possa essere sfuggita di mano. Nessuno è più in grado di dare risposte. Il Comune si è pure attivato per reperire mascherine da distribuire ai cittadini. Anche questa operazione è ferma, perchè la fornitura è bloccata a Fiumicino aereoporto in attesa di un visto dell’Istituto superiore di sanità che tarda ad arrivare.
Dobbiamo davvero stringerci a coorte. Non è vero che questa è una semplice influenza, ma è una vera pestilenza che già ha provocato nel nord centinaia di morti.
Dobbiamo adesso cercare di proteggere anche i pochi medici e infermieri che abbiamo. Alcuni di essi si sono ammalati (un medico e una infermiera). Anche loro lamentano la carenza delle mascherine protettive e di tutto ciò che deve essere buttato dopo il contatto con un paziente affetto da Covid-19. Per le operatrici della Casa di riposo stiamo disperatamente cercando, insieme alla cooperativa che gestisce la struttura, di rimediarne alcune.
Abbiamo chiesto anche ai pensionati, ma all’appello nessuno si è presentato. Se c’è qualcuno si faccia avanti e chiami il Coc comunale 331 69 066 65.
È necessario che chi ha sintomi, chiami il 118 e il proprio medico. Chi ha la febbre, deve tassativamente rimanere a casa. E possibilmente, devono rimanere a casa, tutti coloro che non hanno una ragione superiore per circolare. Non è solo un obbligo della legge, ma un preciso valore morale: non spargere l’infezione.
Vi chiedo di essere solidali e uniti e solo in questo modo possiamo farcela.
Michele VittoriSindaco di Cingoli
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