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Cingoli Discarica, Raffaele Consalvi: «Uno scandalo che porta nomi e cognomi»

Il consigliere di minoranza di “Uniti per Cingoli”: «Dopo l’ultima proroga del 2022 i cittadini sono sconcertati su un possibile ulteriore ampliamento»

di Redazione

Cingoli, 31 marzo 2023 «Quando la politica abdica al suo ruolo, quello di decidere, di coinvolgere i cittadini, di trasparenza, i risultati sono quelli emersi l’altra sera nell’assemblea pubblica di Botontano».

Il consigliere di minoranza di Uniti per Cingoli Raffaele Consalvi (foto in primo piano), in una nota stampa all’indomani dell’assemblea pubblica in cui il comitato Campagna Pulita si è confrontato con il sindaco Michele Vittori e l’Amministrazione tutta sull’argomento discarica Fosso Mabiglia e in particolare sull’ipotesi di ampliamento temporaneo a causa della mancata individuazione del nuovo sito.

«Da una parte le legittime preoccupazioni degli abitanti della zona, dall’altra parte un’Amministrazione che ha ripetuto stancamente la litania del poco peso che ha il Comune dentro l’Ata 3 di Macerata».

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«Tutto troppo semplice, se si rinuncia a priori nel portare avanti una battaglia politica insieme ai cittadini. Il sottoscritto, come capogruppo di Uniti per Cingoli, insieme ai colleghi di minoranza, fin dall’inizio della legislatura, era il 2019, ha incalzato l’Amministrazione con interpellanze, mozioni, interventi per sapere quali iniziative stava portando avanti il Comune e quali garanzie stava ottenendo in merito: ogni volta risposte vaghe, insufficienti e un certo senso di fastidio».

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«Sono passati ben nove anni e in questo lasso di tempo in modo colpevole non si è trovato il modo di individuare un nuovo sito. Uno scandalo che porta nomi e cognomi e precise responsabilità politiche. In questo caso non ha funzionato la famosa e sbandierata filiera istituzionale?».

«Dopo l’ultima proroga del 2022 i cittadini sono sconcertati su un possibile ulteriore ampliamento per altri quattro anni, mentre nel frattempo si svalutano terreni, case, e attività economiche».

«La scusa che il Comune dentro l’Ata conta solo per il 3% non regge. Quando è stato contrattato, giustamente, il maxi indennizzo contava eccome. Bisogna essere coerenti sia nei giorni pari che nei giorni dispari».

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