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Cronaca

MONTE ROBERTO L’ASSESSORE BINI MINACCIATO DI MORTE PER LA CHIUSURA DELLA DISCARICA: “MARTEDI’ TORNERO’ AL LAVORO A TESTA ALTA”

MONTE ROBERTO, 28 marzo 2016 -“La giornata di Pasqua l’ho passata bene perché in famiglia mi sono stati tutti vicino, hanno capito e capiscono l’impegno profuso e mi hanno sempre dato tanta forza. Forza che, oltre ad avere personalmente, mi viene instillata anche dalla mia compagna, la quale mi ha sempre stimolato ad andare avanti”.

Parte dell'articolo usato come volantino intimidatorio

Parte dell’articolo usato come volantino intimidatorio

Dopo aver ricevuto una minaccia di  morte consegnatagli sul posto di lavoro – la discarica di Moie di Maiolati – per mezzo di un volantino confezionato con la pagina stampata di un articolo tratto dal nostro sito Qdm notizie, https://www.qdmnotizie.it/castelbellino-sindaco-cesaroni-sul-no-allampliamento-della-discarica-troppi-due-anni-decidere-bastava-leggere-le-norme/, l’assessore ai servizi sociali del comune di Monte Roberto, Marco Bini, così commenta all’indomani del brutto avvertimento sul quale, dopo la denuncia contro ignoti, stanno indagando gli agenti del Commissariato di Jesi.

Proprio quella discarica, dove lavora da circa 15 anni, per la quale la Conferenza dei servizi, pochi giorni fa, ne ha praticamente decretato la fine, negando, “come da normativa”, l’ampliamento. E lui si è strenuamente battuto “per il rispetto della legge”. Evidentemente non facendosi degli amici là dove spende i suoi giorni lavorativi.

discarica1Il volantino, trovato da Bini in sala mensa, risulta essere, dunque, la stampata dell’articolo nel quale riportavamo la conferenza dove i sindaci di Monte Roberto e Castelbellino commentavano – a margine dell’approvazione dello Statuto che li ha portati all’Unione – la decisione della Provincia in merito alla chiusura del sito, manifestando, ovviamente, la propria soddisfazione. Ed elogiando anche l’impegno profuso da Marco Bini nel sostenere la battaglia in difesa del rispetto delle normative.

Nel foglio, anche la scritta a mano “Grazie per il lavoro che ci hai tolto” con la fotografia dell’assessore unita al banner pubblicitario, tramite frecce, di una agenzia di pompe funebri.

“Non è concepibile quello che è successo – ci dice – il mio è stato un agire ispirato alle prerogative del ruolo istituzionale che rivesto, nessuno, perché contrario, può minacciare in questo modo. Bisogna combattere questi atteggiamenti, si è travalicato ogni limite. E dire che la mia azione politica e amministrativa aveva già dato fastidio a qualcuno a tal punto che su face book, per un certo periodo di tempo, sono stato attaccato al limite della querela. Non ho voluto procedere legalmente in quanto volevo far decantare la situazione, far capire comunque, a chi non lo avesse ben chiaro, come ci si comporta nel rispetto della legge e del vivere democratico“.

I sindaci Andrea Cesaroni e Gabriele Giampaoletti (Foto CriCo)

I sindaci Andrea Cesaroni e Gabriele Giampaoletti (Foto CriCo)

In tanti gli hanno dimostrato solidarietà, l’on. Emanuele Lodolini, il sindaco di Monte Roberto, Gabriele Giampaoletti, il sindaco di Castelbellino, Andrea Cesaroni, quello Santa Maria Nuova, Angelo Santicchia, comuni cittadini, “compagne e compagni di partito”.

Il sindaco di Maiolati, Umberto Domizioli (Foto CriCo)

Il sindaco di Maiolati, Umberto Domizioli (Foto CriCo)

“Ma un pensiero particolare – sottolinea Bini – va al sindaco di Maiolati Spontini, Umberto Domizioli, il primo a esternarmi la sua vicinanza, nonostante ci siamo trovati su fronti avversi in relazione alla discarica. Lo stimo molto, tra noi c’è sempre stato rispetto e, come si dice, è davvero una brava persona“.

Dopo questa inaspettata parentesi, comunque, Bini ritornerà al lavoro, martedì, nel suo ruolo di dipendente della Sogenus, la società che gestisce la discarica della Cornacchia “ma lo farò senza nessun tipo di blocco psicologico o paura fisica. Io vado avanti per la mia strada. E ci tengo, ancora una volta, a sottolineare che i Comuni non sono colpevoli di nulla: la Provincia si è espressa secondo la normativa vigente per il “no” all’ampliamento, non io o altri. Noi ci siamo battuti per il rispetto della legge. E non credo che questo possa essere messo in discussione”.

Il vice sindaco di Castelbellino, Massimo Costarelli

Il vice sindaco di Castelbellino, Massimo Costarelli (Foto CriCo)

Tra le note di solidarietà pervenute a Marco Bini, anche quella del comune di Castelbellino, che attraverso il vice sindaco, Massimo Costarelli,  sottolinea come ora “occorra capire bene la valenza dell’atto intimidatorio. Chi indaga trovi i responsabili ma anche all’interno della Sogenus ci sia un atto di chiarezza, senza generalizzare nei confronti di lavoratori che vivono un momento di difficoltà e vanno rispettati”.

Dal coordinatore del circolo Sel Jesi-Vallesina, Giorgio Santarelli, si esprime, tra l’altro, il sostegno “con forza dell’azione del nostro assessore al comune di Monte Roberto e lo ringraziamo per l’impegno profuso nella sua attività politico – amministrativa. Siamo sicuri che il comportamentoirresponsabile” di pochi non fermerà l’impegno che Marco ha profuso in questi mesi. Consideriamo incivile e gravissimo il gesto di chi vuole opporsi con la forza della minaccia ai processi democratici costituzionalmente garantiti”.

Anche il consigliere del comune di Jesi, Massimo Gianangeli, M5S, rende nota la sua “piena solidarietà per le minacce di morte, solamente perché Massimo Bini  avrebbe proferito il suo impegno per il rispetto dei diritti, della legalità, della Salute e dell’Ambiente. Siamo addirittura arrivati a questo nella nostra Vallesina…!!

Ritengo vile chi, nell’ombra, cerca di far prevalere propri interessi particolari, se non personali, su quelli dell’intera comunità e, nel perseguire tale misero fine, non esita a cercare di intimorire persino gli amministratori ed i rappresentanti dei cittadini che, al contrario, hanno contribuito a tutelare l’interesse generale nelle sedi istituzionali e durante gli iter autorizzativi.

Manteniamo la calma e non accettiamo certe provocazioni che provengono da chi, forse, vorrebbe far degenerare su questo piano ciò che invece costituisce un’importante vittoria della legalità e dei diritti in Vallesina contro una proposta di impianto assurda ed inaccettabile per tutta la nostra comunità”.

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