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Cronaca

JESI Sospetti covid abbandonati a se stessi, il Tdm si appella ai Medici di famiglia

Il Tribunale del malato sta anche ricevendo segnalazioni circa la difficoltà di gestire le quarantene soprattutto per gli studenti

JESI, 5 novembre 2020 – Il coordinatore del Tribunale per i diritti del malato, Pasquale Liguori (foto in primo piano), fa sapere di ricevere «segnalazioni di cittadini che si sentono abbandonati, disorientati e completamente allo sbando quando devono gestire un caso di sospetto di covid».

Dalla sanità alla scuola, passando per l'intrattenimento: la svolta tecnologica italianaLiguori spiega che si fa difficoltà a «reperire telefonicamente il proprio medico, ovvero in altri casi il medico si rifiuta di andare a domicilio anche in presenza di sintomatologia riconducibile ad un possibile covid.

«In altre segnalazioni – aggiunge – ci viene riferito che il medico invita il paziente ad andare allo studio e tutto cio non è tollerabile sia perché molte volte il paziente non è in condizioni di salute tali da potersi muovere, ma soprattutto perché, qualora il paziente fosse positivo, metterebbe a rischio di contagio altre persone».

Complessità ulteriori, poi, nel mondo della scuola.

«Nel caso in cui uno studente viene messo in quarantena perché nella sua classe è stato riscontrato un positivo, il medesimo viene isolato a domicilio per 14 giorni, ma attenzione la stessa cosa non avviene per i suoi familiari che continuano a fare “vita normale”. Per quanto riguarda il tampone esso non viene eseguito se lo studente è asintomatico. La situazione si complica se l’isolamento familiare non è possibile per motivi che l’abitazione non lo consenta. Insomma, da quanto ci scrivono i cittadini la confusione regna sovrana e quando c’è confusione il disorientamento porta ad azioni che spesso favoriscono il diffondersi del contagio».

Il Pronto soccorso del “Carlo Urbani” di Jesi

Quindi l’appello ai medici di famiglia e all’Asur: «Che non facciano mai mancare l’appoggio e l’informazione ai loro pazienti. Noi ci faremo carico di mandare alla Fimmg (Federazione medici di famiglia) e se occorre anche all’Ordine dei medici, le segnalazioni che riceviamo dal cittadino, con l’auspicio che non si verifichino più i casi segnalati». [nk_awb awb_type=”image” awb_image=”272901″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 150px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]

«Chiediamo nel contempo all’Asur di fare comunicazioni più chiare e più dettagliate sull’iter da seguire in caso di sospetto covid, dando magari riferimenti telefonici a cui possibilmente risponde qualcuno in grado di far fronte alle segnalazioni dei pazienti, in modo da evitare che il paziente preoccupato vada al Pronto soccorso».

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