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CASTELBELLINO IL SINDACO CESARONI SUL NO ALL’AMPLIAMENTO DELLA DISCARICA: “TROPPI DUE ANNI PER DECIDERE, BASTAVA LEGGERE LE NORME”

I sindaci Andrea Cesaroni e Gabriele Giampaoletti (foto CriCo)

I sindaci Andrea Cesaroni e Gabriele Giampaoletti
(foto CriCo)

CASTELBELLINO, 23 marzo 2016 –  In aggiunta alla presentazione, avvenuta ieri 22 marzo, dell’accorpamento e condivisione delle funzioni comunali, dei servizi e delle strategie, che con la prossima unione interesseranno i due comuni di Castelbellino e Monte Roberto, un occhio alla querelle sulla discarica di Maiolati non poteva mancare.

E’ della scorsa settimana, 17 marzo, la notizia che la Conferenza dei servizi si era espressa per il “no” all’ampliamento dopo che già una prima volta, l’11 dicembre scorso, la seduta era stata interrotta. E il prossimo anno, perciò, è prevista la chiusura.

(foto CriCo)

(foto CriCo)

“Una decisione che avevamo sempre auspicato – ha detto il sindaco di Castelbellino, Andrea Cesaroni – perché avevamo chiesto il rispetto delle norme sin dall’inizio. Tutto l’iter del progetto  si è protratto per 2 anni e mezzo invece di essere bocciato il giorno stesso della presentazione. La Provincia ha sempre cercato supporti da altri enti per non prendersi responsabilità e questo è costato un’attesa che ha fatto male alla gente della Vallesina. Ma alla base delle norme c’è anche il buon senso e si capisce bene che una discarica non può stare a 900 metri dalle abitazioni. Questo fatto non è mai stato preso in considerazione dai progettisti, dalla Sogenus e dalla stessa Provincia che, alla fine, ne ha dovuto prendere atto. Per quanto riguarda la salute, in assenza di studi epidemiologici certi non di può affermare nulla di preciso. Tutto è stato fatto parzialmente, per questo vale ancora di più il principio di precauzione“.

Negli scenari a venire è auspicabile che “si riaprano tutti i  tavoli politici, istituzionali, dei comitati, per discutere una soluzione che riscriva un futuro diverso, con la chiusura dell’impianto e la ricollocazione della Sogenus che resta una società importante e va valorizzata riposizionandola nell’ambito del ciclo integrato dei rifiuti. Spero che il comune di Maiolati ne prenda atto e si adoperi per concordare insieme un obiettivo futuro. Anche se, noto, è subito partito il ricorso al Tar, scavalcando anche il Cis che, pure, è socio di riferimento”.

L’occupazione in pericolo – una quarantina i dipendenti – è un problema da affrontare anche se “la Sogenus, azienda pubblica, non ha mai previsto alternative. Metà degli occupati passerà all’Ata, degli altri dovremo tutti farci carico per trovare una soluzione”.

L'assessore Marco Bini (foto CriCo)

L’assessore Marco Bini
(foto CriCo)

“Una azienda pubblica – ha aggiunto il sindaco Giampaoletti – era doveroso che facesse un progetto di riconversione, considerando anche il fatto che il riciclo non va lasciato solo in mani private”.

Poi i ringraziamenti, da parte di Cesaroni “al Movimento 5 stelle, che ci ha aiutato nella ricerca della documentazione e nella mobilitazione, all’Acu Marche,  che si è adoperata per far capire quanto stava accadendo, a tutti i Comuni che ci hanno aiutato dopo essersi resi conto della difformità del progetto rispetto a quello iniziale, a Marco Bini, per le sue notti insonni e per la sua fattiva collaborazione”.

(p.n.)

 

 

 

 

 

 

 

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