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Cronaca

FABRIANO QUADRILATERO, RINVENUTI REPERTI ARCHEOLOGICI: IL SITO TRA L’ETÀ NEOLITICA E DEL BRONZO

FABRIANO, 3 agosto 2016 – Stop ad alcuni lavori collaterali al progetto Quadrilatero per via del rinvenimento di importanti reperti archeologici. Ordinanza di occupazione temporanea di alcune aree per evitare di fermare i lavori e, quindi, di allungare ancora i tempi per il completamento del raddoppio della SS. 76. I reperti archeologici rinvenuti potrebbero dare una spinta importante al turismo del comune di Fabriano.

Non tutti i mali potrebbero giungere per nuocere. Accade, infatti, che nel corso di alcuni lavori di sbancamento necessari alla realizzazione della vasca antincendio e della cabina elettrica in corrispondenza dell’uscita della galleria Albacina sud, nel territorio del comune di Fabriano, risalenti ai primi mesi di quest’anno, “sia stata rinvenuta la presenza di una interferenza archeologica”, si legge nella delibera a firma del direttore generale di Dirpa 2, contraente generale, Federico Montanari. A seguito di tale ritrovamento è stata avvisata la competente Soprintendenza archeologica delle Marche che, dopo aver provveduto ad esperire vari sopralluoghi congiunti sui luoghi dei rinvenimenti, ha preso una serie di decisioni. Vale a dire, con nota del 15 febbraio di quest’anno, “ha rilevato che…l’assistenza archeologica ai lavori di sbancamento necessari per la realizzazione della vasca antincendio e della cabina elettrica in corrispondenza dell’uscita della galleria Albacina sud ha evidenziato la presenza, nell’area occupata dai manufatti da realizzare, di una sequenza stratigrafica di interesse archeologico. In particolare nella sezione esposta a lato della corsia della superstrada, si è riscontrata la presenza di almeno due livelli frequentazione antropica dell’area, costituiti da due paleosuoli separati da un sottile livello di accumulo di materiale colluviale. La sequenza evidenziata appare la logica prosecuzione verso valle dell’insediamento, cronologicamente inquadrabile nelle sue fasi principali tra l’età neolitica e l’età del bronzo (…)”. Dunque, un potenziale insediamento archeologico importantissimo sia al fine storico-scientifico che turistico.

Non solo. Con nota, sempre della Soprintendenza del 23 maggio scorso, “…le attività di pulizia preliminare e superficiale appena terminate hanno permesso di verificare che il deposito archeologico già evidenziato a Febbraio si estende effettivamente su tutta l’area di cantiere compresa tra le sezioni esposte a nord e a sud, confermando la presenza di più fasi di frequentazione, verosimilmente di abitato, di età pre e protostorica (…)”. Ed ancora “(…) ribadendo l’eccezionale importanza del deposito archeologico messo in luce, si conferma quindi che per poter posizionare le due opere, stando allo stato attuale del progetto, dovrà essere indagata l’intera sequenza stratigrafica riferibile ad attività antropica (…)”. E non finisce qui.

A questo punto, per non bloccare i lavori necessari per il cantiere Quadrilatero, si decide di individuare un’altra area su cui posizionare la vasca antincendio e la cabina elettrica. Quindi, la Soprintendenza, con un’ulteriore nota del 15 giugno scorso, afferma che: “(…) preso atto che la traslazione dei locali tecnici così come rappresentato nella documentazione trasmessa permetterà la realizzazione di queste due opere al di fuori del perimetro dell’area interessata dalla presenza dell’importante deposito archeologico individuato nel corso dei lavori. Considerata la necessità di procedere, da parte di questa Soprintendenza, all’emanazione di un provvedimento di tutela del deposito archeologico messo in luce durante le prime fasi di cantiere (….) ed al conseguente ripristino dello stato dei luoghi, visto il grande lavoro scientifico del deposito messo in luce, al fine di dare avvio al procedimento di dichiarazione di importante interesse archeologico (…)”.

In attesa di questo certificato, il contraente generale dei lavori ha individuato nuove aree da occupare temporaneamente, riconoscendo ai proprietari di queste zone un risarcimento, in base alla normativa vigente. Mentre per il ritrovamento archeologico non resta che attendere il certificato e tutte le procedure necessarie per accrescere il potenziale turistico di Fabriano.

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